Mondo degli Etruschi
Co-produzioni Luce
Viaggio nei luoghi etruschi - II parte
data: 1985
durata: 01:00:52
colore: colore
sonoro: sonoro
codice filmato: D055401
data: 1985
regia di:
Nuzzi, Cristina
Un viaggio nei luoghi, nelle necropoli e nei musei etruschi in compagnia della conduttrice Lea Massari.
- lingua: italiana
- nazionalità: italiana
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Casa di produzione:
Istituto Luce Regione Toscana-Progetto Etruschi - Raidue
- Anno di produzione: 1985
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soggetto e sceneggiatura :
Nuzzi, Cristina
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consulenza scientifica :
Colonna, Giovanni
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musica :
Agudo, Luis
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montaggio :
Napoli, Anna
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direttore della fotografia :
Celeste, Nino
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coordinamento di produzione :
Avetta, Gian Maria
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conduttrice :
Massari, Lea
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operatore alla macchina :
Grossi, Sandro
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segretaria d'edizione :
Montanari, Anna Maria
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ispettore di produzione :
De Laurentis, Guido
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assistente operatore :
Damiani, Francesco
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capo elettricista :
Gorga, Agostino
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capo macchinista :
Rocchetti, Gian Carlo
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elettricista :
Belardinelli, Nazzareno
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macchinista :
Occhioni, Mario
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macchinista :
Orfini, Nicola
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sarta :
Mancini, Luciana
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segretario di produzione :
Giugliano, Giuseppe
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fonico :
Catania, Vito
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assistente al montaggio :
Algeri, Rita
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mixage :
Taloni, Adriano
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titoli :
Ricci, Franco Maria
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curatore :
Struttura programmi Luce
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sincronizzazione :
Fono Rete
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edizioni musicali :
Luce-Usignolo
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Colore :
Telecolor
- Particolare e insieme dell' "Apollo di Veio" del VI secolo A.C. esposto in una delle sale del Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma; Lea Massari, in piedi accanto alla statua, parla della vita religiosa degli etruschi
- Lea Massari inquadrata a mezzo busto
- particolare dell'Apollo di Veio: il volto
- la statua del dio etrusco ripresa nel suo insieme
- Lea Massari, a bordo di un'automobile, si ferma lungo una via di campagna e chiede ad un motociclista di passaggio la strada per la tomba della Banditaccia
- il dialogo tra i due
- la conduttrice ringrazia il motociclista e si allontana
- Lea Massari, con un libro in mano, si aggira per la necropoli etrusca della Banditaccia a Cerveteri
- Lea Massari entra in una delle tombe a tumolo della necropoli
- la Massari, sulla soglia di una tomba, parla della necropoli della Banditaccia con i suoi sepolcri ricavati nel tufo
- sentieri della necropoli
- Lea Massari entra nella tomba detta "della Capanna" dell'inizio del VII secolo
- veduta di una piana dominata da una tomba a tumulo
- interni della tomba a camera detta "degli scudi e delle sedie" arredata con scudi, letti e troni scolpiti nel tufo
- Lea Massari, seduta su uno dei troni di tufo della tomba, legge un passo del diario di Lawrence
- i semplici arredi all'interno della tomba
- Lea Massari continua nella lettura delle pagine di Lawrence riguradanti le tombe di Cerveteri
- la Massari scende le scale che conducono alla tomba detta "dei rilievi" e, prima di entrare nel sepolcro, parla delle ricche decorazioni della tomba; la Massari entra nella stanza principale della tomba
- il soffitto della tomba in tufo
- Lea Massari, seduta all'interno della tomba, racconta la storia del sepolcro risalente all'età ellenistica
- il cippo all'interno della tomba con un'iscrizione che riporta il nome della famiglia etrusca proprietaria del sepolcro
- Lea Massari indica i luoghi della tomba dove venivano deposti i defunti l'architrave, lungo le pareti, con bassorilievi raffiguranti accessori guerreschi
- un pilastro della tomba con rilievi che raffigurano oggetti domestici e animali
- le facce scolpite di un altro pilastro della tomba
- inquadratura della parete di fondo della tomba con tre loculi sepolcrali
- il bassorilievo che orna il sepolcro più sontuoso della tomba
- messa a fuoco del bassorilievo con divinità infernali
- un cassettone all'interno della tomba
- particolari del suddetto bassorilievo
- i cuscini in tufo di un letto sepolcrale
- un rilievo della tomba raffigurante un ventaglio
- veduta della diroccata rocca, costruita dagli Aldobrandeschi nell'XI secolo, nei pressi di Sovana
- Lea Massari, con, in braccio, un cagnolino, racconta la storia di Sovana in una delle piazze principali del borgo medievale
- un'automobile attraversa un tunnel scavato nel tufo e percorre una strada di campagna diretta verso il sito archeologico etrusco di Sovana
- la scoscesa parete di un'altura con tombe scavate nel tufo
- gli ingressi di alcune tombe della necropoli rupestre
- Lea Massari attraversa un ponticello nella campagna nei dintorni di Sovana
- il torrente che scorre sotto il ponticello
- Lea Massari, giunta nella necropoli rupestre di Sovana, spiega la funzione delle tombe a dado
- l'ingresso di una tomba scavata nel tufo e, al di sopra, addossato ad una rupe, il monumento funebre
- la Massari si aggira per i sentieri della necropoli rupestre
- panorama della zona rupestre, ricca di vegetazione, circostante il borgo di Sovana; Lea Massari giunge alla tomba "Ildebranda", spiegando l'origine del nome e la struttura templare della tomba risalente all'età ellenistica
- una delle colonne che ornavano la facciata della tomba
- un frammento del fregio scolpito a bassorilievo con figure di grifi e mostri
- le scale della tomba scavate nel tufo
- Lea Massari seduta tra i resti dell'imponente costruzione
- l'entrata alla camera mortuaria al di sotto del monumento
- Lea Massari, ripresa dall'alto, tra i resti dell'edificio
- veduta di Sovana dalla necropoli
- Lea Massari percorre le stradine scavate nel tufo, le cosidette "vie cave", che collegavano Sovana con la zona funebre
- le strette vie delimitate da alte pareti di tufo
- il portale rinascimentale d'ingresso del Museo Nazionale Tarquinense
- la targa marmorea all'entrata del museo
- Lea Massari, in una delle sale del museo, accanto ad un monumento sepolcrale con figura giacente, spiega l'origine etrusca di Tarquinia e narra leggende; Lea Massari si aggira fra le sculture esposte nella sala
- una scolaresca varca la soglia del palazzo che ospita il museo mentre Lea Massari, seguita da un uomo - probabilmente un funzionario del museo - esce dall'edificio
- panoramica sulla campagna cicostante la necropoli di Monterozzi presso Tarquinia
- un'automobile, con a bordo la conduttrice e il suddetto funzionario, attraversa la necropoli di Monterozzi
- Lea Massari e il funzionario entrano in una delle tombe sotterranee della necropoli: la tomba "degli auguri"
- Lea Massari indica la parete di fondo della tomba su cui è dipinta una finta porta e parla della concezione della morte degli etruschi
- le figure umane dipinte ai lati della suddetta porta
- particolari del dipinto, che orna la tomba, con le figure del defunto, dei servi e di un giudice di gara
- Lea Massari, accanto ad una delle pareti dipinte della tomba, racconta dei riti funebri degli etruschi e indica la scena di lotta raffigurata sulla parete
- messa a fuoco del dipinto con i due lottatori colti nel momento della gara Lea Massari illustra i protagonisti di un'altra scena dipinta sui muri della tomba
- messa a fuoco della scena dipinta con un uomo morso da un cane
- il soffitto a scacchiera della tomba
- il frontone dipinto, con due felini affrontati, della tomba "delle leonesse" del VI secolo A.C.
- Lea Massari mostra i soggetti dipinti lungo le pareti della tomba
- particolari della decorazione pittorica della tomba delle leonesse: un banchetto funebre con musici e danzatori
- messa a fuoco di una delle figure dipinte: una dama etrusca che danza in abiti alla moda
- un particolare della suddetta decorazione pittorica: una coppia di danzatori
- dettagli delle due figure di ballerini
- la porzione di muro con la suddetta pittura
- messa a fuoco di un dipinto, sempre nella tomba delle leonesse, con un uomo giacente, su un letto conviaviale, che porge un uovo
- Lea Massari mostra i dipinti della tomba "della caccia e della pesca"
- la cinepresa scorre sulle pareti dipinte della tomba con scene gaie di vita etrusca
- messa a fuoco del celebre dipinto murale del VI secolo A.C. raffigurante, sullo sfondo di un cielo percorso da stormi di uccelli, un uomo che si tuffa in mare
- una scena di pesca
- Lea Massari, davanti alla parete dipinta con la suddetta scena di pesca, sottolinea l'ispirazione naturalistica dell'arte etrusca
- il soffitto e le pareti dipinte della tomba "dei leopardi"
- la cinepresa scorre sulle pareti della tomba dipinte con scene di banchetto
- Lea Massari, all'interno della tomba, parla dell'importanza della musica nella vita degli etruschi e della mancanza di testimonianze letterarie d'età etrusca
- particolare della decorazione pittorica della tomba dei leopardi: un suonatore di flauti
- panoramica su una vasta campagna laziale; Lea Massari, ripresa in questa zona di aperta campagna, racconta della crisi della civiltà etrusca
- interni della tomba detta "dell'orco" a Tarquinia
- il vano della camera funeraria del IV secolo A.C.
- particolari del dipinto murale della suddetta camera raffigurante il mondo degli inferi
- la figura di un demone
- il celebre, malinconico profilo di Velia dipinto su una delle pareti della tomba
- Lea Massari entra nella tomba tarquinense della famiglia etrusca Velcha
- il dipinto murale che rappresenta i due coniugi a banchetto
- particolari della decorazione pittorica della tomba con figure di musici
- la Massari, all'interno della tomba, legge il passo del libro di Lawrence dedicato alle tombe etrusche del IV-III secolo A.C.
- dettagli della decorazione pittorica della tomba
- Lea chiude il libro e si avvicina alla parete della tomba con il dipinto della suddetta coppia di sposi a banchetto
- messa a fuoco della parete sinistra della tomba con una coppia di sposi seduta a banchetto: l'uomo porge alla moglie un uovo
- il sole al tramonto
- panoramica su una vasta zona di campagna con resti etruschi
- Lea Massari colta fra i resti di un grande tempio etrusco - probabilmente si tratta della zona dell'Ara della Regina presso Tarquinia
- la Massari ammira il paesaggio che si distende ai piedi del sito archeologico
- una zona di campagna
- teste in terracotta del VII secolo A.C. provenienti da Murlo esposte su un ripiano
- una zona boschiva, presso Murlo, con i resti di un complesso monumentale del VII secolo A.C.
- panoramica sulla zona degli scavi di Murlo in provincia di Siena
- in un laboratorio di restauro, con oggetti, provenienti da Murlo, affastellati su tavoli, Lea Massari presenta la dottoressa Elisabetta Mangani funzionario della Soprintendenza Archeologica della Toscana responsabile del territorio di Siena
- l'intervista alla Mangani sulla residenza etrusca di Murlo
- un gocciolatoio in terracotta con teste umane e animali proveniente da Murlo
- particolare e insieme di una lastra architettonica, appartenente alla residenza di Murlo, con delicati rilievi raffiguranti una corsa di cavalli
- dettagli di una lastra, in terracotta, scolpita con scene di vita etrusca
- particolare e insieme di una scultura frammentaria, rinvenuta negli scavi di Murlo, che rappresenta un uomo con un cappello-sombrero
- Lea Massari, attraversato un torrente con cascatelle, si dirige, per un sentiero scavato nel tufo, verso l'area archeologica di Veio
- vedute della zona tufacea e boschiva dove sorgeva l'antica Veio
- la Massari, in piedi accanto ad un recinto, recita una poesia classica dedicata a Veio; la Massari riprende la sua passeggiata tra i resti dell'antica città etrusca
- il cunicolo di un acquedotto etrusco
- l'ingresso del cunicolo scavato nel tufo
- la galleria del ponte Sodo nei pressi di Veio
- i ruderi del santuario del Portonaccio
- la Massari, giunta nella zona del Portonaccio, indica il punto in cui sorgeva il tempio a tre celle dedicato a Menerva (Minerva)
- Lea Massari, giunta sul bordo in pietra di un'antica piscina etrusca, ne spiega il funzionamento
- i ruderi del santuario suddetto
- Lea Massari indica l'altare per i sacrifici con la fossa sacrificale e le cunette per lo scolo dell'acqua
- una cunetta per lo scolo dell'acqua
- Lea Massari, seduta su un rudere del santuario di Veio, racconta dei ritrovamenti, fatti nel 1916, fra cui quello dell'Apollo di Veio
- l' "Apollo di Veio" esposto in una delle sale del Museo di Villa Giulia
- messa a fuoco della statua
- un'antefissa a testa di gorgone proveniente dal tempio di Veio
- insieme e particolare di una testa di Ermes, proveniente da Veio, scolpita dallo scultore etrusco Vulca
- la statua dell'Apollo di Veio e quella acefala di Ercole esposte, l'una di fronte all'altra, in una sala del Museo Etrusco di Villa Giulia
- particolari della statua acefala e mutila dell'Ercole
- inquadratura dell'Apollo di Veio
- i resti del santuario dell'Ara della Regina presso Tarquinia
- Lea Massari, inquadrata a mezzo busto in un interno, parla dei cavalli alati rinvenuti nel santuario suddetto
- insieme e particolari della gruppo, in terracotta, dei due cavalli alati datato IV-III secolo A.C.
- il gruppo equestre ripreso da diversi punti di vista
- un tratto del fiume Arno
- un'automobile percorre una strada statale in direzione di Fiesole
- panorama di Firenze e della zona collinare circostante
- Lea Massari, ai piedi della cinta muraria di Fiesole, spiega le origini etrusche della città
- panoramica sull'area archeologica di Fiesole con i resti delle terme e dell'anfiteatro romani
- Lea Massari attraversa la zona archeologica di Fiesole con i resti di un tempio etrusco del III secolo, spiegando l'architettura dell'edificio
- la Massari passeggia tra i ruderi del tempio etrusco
- Lea Massari racconta del ritrovamento, nella zona, di ex-voto in bronzo Lea Massari si avvia verso l'entrata del museo archeologico di Fiesole
- Lea Massari visita le sale del museo occupate da vetrine espositive
- una vetrina con ex-voto etruschi
- messa a fuoco degli ex-voto, per lo più statuette di offerenti dalle forme sottili ed allungate
- Lea Massari attraversa il sito archeologico di Fiesole
- ex-voto etruschi, riproducenti parti del corpo umano, esposti in una vetrina
- un ripiano con antichi strumenti d'uso chirurgico provenienti da diverse parti dell'Etruria
- alcuni degli strumenti suddetti
- capsule e ponti in oro, con denti finti, d'epoca etrusca
- acque termali in Italia centrale
- un cielo coperto da grosse nubi
- Lea Massari attraversa una zona archeologica scavata nel tufo
- un volo di uccelli.