Squadristi in partenza per Milano cantano affacciati al finestrino di uno dei treni speciali
locandine dei treni intitolati ai martiri del fascismo "Carlo Menaboni" e "Dante Rossi" , recanti gli orari di partenza da Firenze e di arrivo nel capoluogo lombardo
scritta su carta e graffito "Vecchia guardia fiorentina al Covo" e "W Mussolini"
gerarchi e fascisti in uniforme inneggiano al duce e salutano dai finestrini gli squadristi sulla banchina
scambio di saluti anche durante la partenza del treno
la vecchia guardia fiorentina, preceduta dal gagliardetto del fascio, sfila sul piazzale della stazione di Milano, in piazza della Scala e nelle strade cittadine
il gagliardetto della Disperata e delle altre squadre d'azione
il prefetto Marziali ed il federale Gianturco, in secondo piano, con baffi ed occhiali, schierati su gradini insieme ad altre autorità fasciste meneghine
carrellata sul palazzo sede del quotidiano "Il Popolo d'Italia", in via Lovanio
gli squadristi marciano verso la prima redazione del giornale, lo storico "Covo" in via Paolo da Cannobio 35, con le aste di labari e degli stemmi abbassate in segno di deferenza
il corteo si affolla in strade inquadrate dall'alto
primi piani degli squadristi in marcia e lungo un ballatoio
fasi della visita nei locali della redazione adibiti a museo
prima pagina di una vecchia edizione del quotidiano
i fascisti leggono i ritagli appesi ed osservano i cimeli e le armi presenti nelle diverse stanze
due donne con cappello presenti tra i visitatori
gli uomini si incamminano in un cunicolo attraverso un muro
uno di loro esegue il saluto romano entrando nella stanza di Mussolini direttore
dietro alla scrivania un drappo nero con teschio e pugnale
una rivoltella poggiata su alcuni giornali
un vassoio con bricco, teiera, zuccheriera ed una tazza di ceramica
il gruppo dei visitatori fiorentini
gli uomini attorno alla scrivania appartenuta al duce