Giornale Luce A / A0214

Adunata dei rurali a Roma

data: 11/1928

durata: 00:08:33

colore: b/n

sonoro: muto

codice filmato: A021401


Da Opera Omnia di Benito Mussolini (discorso pronunciato a Roma, dal balcone centrale di palazzo Venezia il 3 novembre 1928 alle 10, davanti a circa sessanticinquemila rurali convenuti nella capitale da tutte le regioni d'Italia). "Ai Rurali d'Italia. Agricoltori d'Italia, Roma vi ha accolto con la sua più fraterna simpatia; il tempo poteva essere più benigno, ma voi siete abituati ai capricci dell'atmosfera. Non è senza un profondo significato che voi siete oggi qui adunati in questa piazza che è il cuore di Roma, vigilata dalla grande ombra del Fante Ignoto, che forse era uno dei vostri, e non è senza significato che siete convocati a Roma il 3 novembre, vigilia di quel decennale della vittoria, che fu soprattutto uno sforzo dei rurali d'Italia, che non occupavano le officine, ma le trincee. Voglio, in primo luogo, salutare i pionieri dell'agricoltura delle nostre Colonie, i contadini delle terre redente, che sono ormai fieri di partecipare alla famiglia della patria comune; voglio salutare i siciliani, i rurali della grande Isola, i quali possono oggi attendere con perfetta tranquillità ai lavori, perché il Governo ha stroncato, col ferro e col fuoco, la superstite delinquenza delle campagne. Saluto tutti i rurali, e in primo luogo le vostre donne, che vi hanno accompagnato a questa adunata dal Piemonte alla Puglia, dal Veneto alla Sardegna. Voi spaete che il Governo fasicsta ha fatto molto per gli agricoltori italiani. Ma quello che ha fatto è ancora poco; molto resta ancora da fare e molto sarà fatto. Ho voluto che l'agricoltura andasse al primo piano dell'economia italiana con fondate ragioni: i popoli che abbandonano la terra sono condannati alla decadenza. Ed è inutile, quando la terra è stata abbandonata, dire che bisogna ritornarvi: la terrà è una madre che respinge inesorabilmente i figli che l'hanno abbandonata. Volevo manifestare la mia gratitudine di fascista, perchè se è vero che il fascismo è nato in ina città, è del pari vero che se non avesse avuto, nelle fanterie rurali il suo poderoso, disciplinato esercito di combattenti, il fascismo non avrebbe mai rovesciato la vecchia Italia e sepolto il vecchio regime. Voglio soprattutto che voi abbiate l'orgoglio di essere rurali: quando, al 3 novembre 1934 noi ci ritroveremo ancora in questa piazza, il nodo che abbiamo oggi stretto tra il regime e l'agricoltura sarà ancora più indissolubile. Ho l'orgoglio di essere il vostro amico, il vostro fratello e il vostro capo. Spero di condurvi a più grandi e luminose vittorie."

  • direzione artistica : Sinistri, Renato
  • sfilata di rurali e di rappresentanti del fascio di Bologna
  • sfilata dei rappresentanti dei rurali di Torino con le bandiere italiane - alle loro spalle il passaggio di un tram
  • un gruppo di donne rurali
  • le donne con le caratteristiche cuffie, abiti e scialli colorati
  • la sfilata dei rurali passa davanti a Castel Sant'Angelo
  • il corteo entra in un edificio adibito agli alloggi
  • i rurali in marcia a Piazza del Popolo
  • la massa dei rurali in Via del Corso all'altezza della Galleria Colonna
  • i rurali salgono le gradinate del Vittoriano
  • gruppi di donne - alcuni primi piani - qualche donna indossa cuffie appuntate sulla nuca con grandi spilloni, altre hanno in braccio delle bambole
  • la folla in Piazza Venezia vista dall'alto è divisa in due grandi raggruppamenti: nel mezzo continua il passaggio delle delegazioni - sono tutti riparati sotto l'ombrello
  • un gruppo di donne rurali sale la gradinata del Vittoriano, poi è il turno della delegazione bolognese
  • donne in abito regionale
  • donne con grembiuli di pizzo e scialli decorati
  • Piazza Venezia , ormai colma, è una distesa di ombrelli aperti
  • la piazza inquadrata dall'alto del Vittoriano
  • Mussolini visto di spalle mentre al balcone di Piazza Venezia parla alla folla
  • (da questo punto in poi le immagini diventano molto scure)
  • il balcone del Duce - alla finestra è appeso un arazzo raffigurante il Leone di San Marco
  • panoramica dal Vittoriano a Palazzo Venezia
  • immagini alternate della folla in piazza e di Mussolini al balcone
  • la folla comincia a lasciare la piazza
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